Queste le parole di Joe Fleimng: “Avevo già percorso una parte di questo itinerario con il mio fuoristrada, ma affrontare questi passi di montagna su strade sterrate quasi inaccessibili per raggiungere il punto più a Sud dell’Africa (Capo Aghulas) su una Tiger 1200 è stato indimenticabile”. 

“Triumph non è solo la mia fonte di reddito in Sudafrica, ma anche la mia valvola di sfogo. Vivendo a Johannesburg, non mi capita spesso di visitare la splendida e immensa regione del Capo Occidentale.  Guido la Tiger 1200 ogni giorno ed è stato incredibile utilizzarla nel suo habitat naturale” ci racconta Bruce Allen.

Perché un’Epic Adventure nel Capo Occidentale?

“La maggior parte dei tour e dei viaggi organizzati da Bonafide Moto Co parte dalla nostra sede a Johannesburg. Tuttavia i turisti che arrivano dall’Europa o da altri Paesi preferiscono fare base a Città del Capo per visitare il Sudafrica e tendono a rimanere in quella zona.

Questa città si affaccia su alcune delle più belle spiagge del mondo, è il punto di partenza ideale per escursioni mozzafiato e a pochi chilometri di distanza si trovano splendidi vigneti e altri punti di osservazione. 

Tenendo questo a mente, abbiamo individuato un itinerario per portare i nostri clienti da Città del Capo verso i passi più famosi del Capo Occidentale fino ai luoghi più remoti della regione. In alcuni momenti del viaggio passavano molte ore prima di incontrare altre persone, veicoli o animali. In Sudafrica basta allontanarsi di poco dai centri abitati per imbattersi in sentieri sterrati da esplorare con la moto.”

Quanto è durato il viaggio?

“Abbiamo ideato un percorso di 1.300 km e deciso di completarlo in quattro giorni. Circa il 40% si è svolto su sterrato. Per due piloti è una distanza fattibile, ma abbastanza impegnativa. Sapevamo che avremmo dovuto svegliarci presto e affrontare giornate lunghe, ma questo è il bello di avventure come questa. 

Quando apriremo il tour ad altri motociclisti avremo la possibilità di fare delle modifiche. Per rendere il percorso più accessibile accorceremo le tappe per avere momenti di riposo più lunghi che consentiranno ai clienti di godersi ancora di più il territorio. 

Per il prossimo viaggio pensiamo di estendere il percorso con qualche giornata in più per poter esplorare altri luoghi che non siamo riusciti a raggiungere in questa occasione, come il parco di Tankwa Karoo. Non vedo l’ora di poter offrire questo tour ai turisti di tutto il mondo. Vogliamo che il Sudafrica diventi una delle mete preferite dai motociclisti.”

Quali difficoltà avete incontrato durante il viaggio?

“La pioggia lungo il percorso ha reso tutto un po’ più difficile. Secondo le previsioni era previsto brutto tempo, ma in base alla mia esperienza non bisogna mai farsi troppe aspettative. La pioggia ci ha accompagnati per tre giorni su quattro, ma poter esplorare questo angolo del Paese in sella a una moto è stata un’esperienza fantastica.

E abbiamo anche avuto fortuna, perché siamo riusciti a evitare i temporali più violenti e non abbiamo mai guidato in condizioni troppo avverse.

Questa regione è famosa per il clima secco e poco piovoso, ma abbiamo potuto apprezzarla anche con la pioggia. Dovendoci muovere più lentamente, abbiamo avuto l’opportunità di ammirare i panorami e visitare un altro angolo del Paese.” 

“Guidare sul Rooiberg Pass è stato impegnativo per via delle pietre lungo la strada, ma la Tiger 1200 non ha fatto una piega. Abbiamo tenuto una bassa velocità e la moto si è arrampicata senza fatica. Non abbiamo avuto nessun tipo di problema, siamo entusiasti di queste moto.”

“Queste Tiger 1200 sono incredibili perché combinano l’agilità di una moto di media cilindrata con la potenza e il comfort delle moto Adventure più grandi e ispirano sicurezza su qualsiasi tipo di fondo, dai passaggi rocciosi e i guadi fino ai trasferimenti più veloci sulle strade più aperte e battute,” ci racconta Bruce.

Quale parte del viaggio vi è piaciuta di più? 

“A me senza dubbio la sosta al ristorante Kobus Se Gat. Infatti abbiamo mangiato lì per ben due volte! Si trova sul lato sud dello Swartberg Pass, proprio all’imbocco dello sterrato. Stavamo guidando da quasi quattro ore sotto la pioggia. Eravamo bagnati fradici, infreddoliti e affamati. Siamo entrati nel locale con le tute antipioggia e i caschi ancora inzuppati. Ho subito notato l’enorme caminetto con il fuoco accesso.

Non desideravo altro che ordinare una tazza di caffè e qualcosa da mangiare, togliermi i vestiti bagnati e rilassarmi vicino al caminetto. Dopo una lunga giornata in sella non c’è niente di meglio che un posto dove asciugare i vestiti e rifocillarsi. 

Il mio consiglio è di prendere il Roosterkoek (il tipico pane sudafricano) con uovo, pancetta e formaggio se vi fermate qui a colazione o a pranzo,” dice Joe.

Bruce invece è rimasto colpito dagli “imprevisti” che hanno accompagnato i due lungo il percorso, come le piogge anomale per questa regione:  “Viaggiare su sentieri sterrati, guadare corsi d’acqua o addirittura su strade allagate senza vedere nessuno per oltre 150 chilometri, arrivare a un ponte basso e incontrare altre persone sull’altro lato che come noi aspettano che l’acqua si ritiri,  imboccare un passo di montagna per ritrovarsi la strada chiusa a causa di un allagamento e riuscire a proseguire senza problemi grazie alla Tiger 1200.  Questo è ciò che per me rappresenta l’avventura.”